Riscaldamento elettrico a basso consumo

Riscaldamento elettrico a basso consumo

 

Come il riscaldamento elettrico a basso consumo può conciliarsi con il risparmio in bolletta?
Innanzitutto grazie alla tariffa D1 (link all’articolo omonimo), e in secondo luogo per merito di soluzioni innovative come i termoconvettori elettrici e i pannelli ad infrarossi che, non solo costituiscono un’ottima soluzione eco-sostenibile per l’ambiente, tanto da prevedere l’accesso alla detrazione fiscale del 50% sulla spesa totale per il loro acquisto, ma anche una risposta per tutti quanti necessitano di risparmiare.
Termoconvettori elettrici svedesi
A differenza dei tradizionali sistemi di riscaldamento elettrico basati sulla convezione, i termoconvettori elettrici di ultima generazione funzionano ad irraggiamento, risultando non solo più efficienti e sicuri per la salute, ma anche più economici. La principale differenza fra questi due sistemi di riscaldamento elettrico consiste nel fatto che i primi per funzionare riscaldano l’aria intorno ad una serpentina, aria che viene poi rilasciata nell’ambiente mediante una ventola, mentre i radiatori ad irraggiamento non utilizzano ventole, consentendo all’ambiente di riscaldarsi pur non riscaldando l’aria.
 
Il sistema a convezione oltre ad essere molto costoso, aveva la grossa pecca di smuovere la polvere, oltre a rendere l’aria degli ambienti domestici molto secca.
Nei sistemi odierni, l’irraggiamento del calore avviene mediante il rilascio di radiazioni a raggi infrarossi, le quali si distribuiscono in maniera uniforme nell’ambiente, riscaldandolo per strati.
Inoltre, queste macchine funzionano a bassa temperatura, producendo un minor consumo di energia e sono studiate per autoregolarsi: il processore interno confronta, ogni 40-60 secondi, la temperatura impostata dall’utilizzatore con quella dell’ambiente e quando essa viene raggiunta si spegne in automatico, evitando inutili sprechi.
Tradotto in soldoni? Un test condotto nel 2013 in Trentino ha calcolato il consumo medio di un radiatore elettrico svedese di grandi dimensioni a 1,60€.

 

Radiatori a panelli ad infrarossi
A differenza dei termoconvettori tradizionali, anche in questi pannelli non sono presenti serpentine, per cui la produzione di calore avviene mediante l’utilizzo di materiali innovativi quali ad esempio la grafite ed il carbonio. In questo modo, i raggi infrarossi emanati dal pannello, non vanno a riscaldare l’aria, seccandola, ma le superfici che incontrano. I vantaggi economici che possono essere ottenuti acquistando questo genere di strumenti riscaldanti sono molteplici, a partire dall’azzeramento dei costi d’istallazione, di manutenzione e di pulizia periodica.
Altri vantaggi riguardano la salute dell’uomo: la casa è priva di muffe e asciutta, e le emissioni di CO2 sono ridotte al minimo, così come nulle sono le radiazioni elettromagnetiche. E i soliti soldoni? I consumi variano fra i 250/300 Watt/ora e i 1000.
Riscaldamento elettrico a basso consumo: Radialight tra i maggiori produttori
Radialight, leader del riscaldamento elettrico a basso consumo energetico, propone:
   il Radiatore elettrico digitale Klima (con display LCD integrato per un controllo totale, e doppio sistema riscaldante DUAL-THERM ad irraggiamento infrarossi e a convezione naturale),
il Radiatore elettrico a Infrarossi verticale DEKO 1000W (dall’ampia superficie riscaldante, ultrapiatta, satinata come la pietra levigata e senza comandi in vista, che una volta installato, garantisce un ingombro totale di soli 9 cm, e una regolazione automatica delle due potenze in modo da fornire il giusto livello di calore solo quando ce n’è realmente bisogno, grazie anche al telecomando ad infrarossi ZEFIRO, che permette di programmare tutti gli apparecchi installati in casa su base oraria, giornaliera e settimanale),
   i Radiatori elettrici ad infrarossi PLANO (dal design ultra-piatto, con soli 5 cm di spessore, garantisce un’emissione continua ed omogenea del calore creando una sensazione gradevole e avvolgente, è costituito da due elementi, uno in alluminio, che permette di raggiungere velocemente il comfort desiderato e al contempo di reagire tempestivamente alle variazioni di temperatura, e uno radiante, che assicura una trasmissione costante ed omogenea del calore per irraggiamento, attraverso la grande superficie frontale),
i convettori elettrici svedesi STYLO (sicuri e silenziosi, con un nucleo riscaldante interno in alluminio “X-Shaped” che fornisce tutto il calore necessario per raggiungere la temperatura desiderata nel più breve tempo possibile, disponibile in quattro diversi modelli adatti per dimensione e potenza a rispondere alle esigenze di qualsiasi ambiente domestico).

 

Riscaldamento degli esterni

Riscaldamento degli esterni

 

È chiaro: tutti noi pensiamo al riscaldamento degli ambienti domestici, e a come raggiungere il massimo confort climatico senza che questo rappresenti un collasso finanziario o ambientale! È per questo che sempre più frequentemente, in occasione di ristrutturazioni o costruzioni ex-novo, si ricorre a sistemi di riscaldamento elettrico a pavimento (link all’articolo omonimo) o a parete (link all’articolo omonimo).
Ma quanti di noi pensano invece al riscaldamento degli esterni? Il riscaldamento per esterni a infrarossi offre la possibilità di godere degli ambienti all’aperto anche in condizioni climatiche poco favorevoli.
Open Space srl si avvale di modelli di riscaldamento radiante per esterni (fissati a muro oppure mobili) che riscaldano aree circoscritte in modo pressoché istantaneo. Questi apparecchi riscaldanti altamente innovativi sono molto più economici in termini di consumi e offrono un maggiore raggio della zona riscaldata rispetto ad altri sistemi di riscaldamento per esterni. Inoltre il calore prodotto si diffonde in modo graduale evitando rischi di bruciature.
La tecnologia di riscaldamento a infrarossi è molto flessibile e trova quindi applicazione in molti campi, sia civili che industriali, rendendo possibile riscaldare gli spazi esterni di case private e locali pubblici (bar, ristoranti, hotel) ma anche spazi interni con soffitti molto alti come ad esempio chiese e capannoni industriali.
 
Il riscaldamento radiante per esterni attraverso lampade riscaldanti a infrarossi offre diversi vantaggi:
  • è economico (le lampade riscaldanti a infrarossi costano poco e risparmiano in termini di consumo, giacché non richiedendo pre-riscaldamento, evitando sprechi);
  • non richiede caldaia, canna fumaria, tubature o interventi in muratura, funzionando a corrente elettrica;
  • è una fonte di calore ecologica, che non inquina, non è rumorosa e non rilascia sostanze tossiche;
  • non secca l’aria (come le stufe a gas e i caloriferi tradizionali);
  • è sicura: i raggi a infrarossi trovano largo impiego in ambito medico e terapeutico.
Santoni distribuisce SKID, una striscia polimerica scaldante adatta a molteplici utilizzi nell’ambito della prevenzione della formazione di ghiaccio e dello scioglimento della neve, che si adatta ad ogni fondo, dall’asfalto al terreno naturale, visto che è flessibile e conformabile, può essere esteso a grandi lunghezze, si alimenta a 220 e 380 Volt. E’ adatto anche ad usi agro e zootecnici, al mantenimento temperature per componenti tecnici esterni e a tutte le tipologie di impianto sportivo.
Il sistema si caratterizza per la velocità di raggiungimento della temperatura operativa, per la semplicità di installazione, l’affidabilità e la durata.
La striscia polimerica può essere adoperata anche come anti ghiaccio per scale esterne e canalette di scolo, anti ghiaccio per grondaie e tetti, o per riscaldamento del terreno di coltivazione in serra.
L’azienda commercializza anche la pedana modulare riscaldante HotOut, posabile sia internamente che esternamente, impenetrabile all’acqua, adatta per gazebo pergole e altre strutture da esterni, composta da un nastro in metallo amorfo, con funzione di riscaldamento autoregolante, raggiungimento rapido della temperatura di esercizio, semplicità di installazione.

 

Cos’è un ventilatore meccanico a recupero di calore?

Cos’è un ventilatore meccanico a recupero di calore?

 

Si tratta di una macchina che consente di trattare l’aria esterna per immetterla all’interno degli ambienti: questo permette di rinnovare l’aria e ripristinare la corretta quantità di ossigeno, controllare gli agenti inquinanti e contribuire al controllo dei livelli di temperatura e di umidità dell’ambiente.
Nelle nuove abitazioni dove l’isolamento termico è ad alta efficienza e non c’è quindi un ricambio d’aria naturale, diventa fondamentale l’utilizzo di sistemi di ventilazione meccanica controllata.

 

Le aziende produttrici
Viene incontro a questa esigenza la Mitsubishi con:
  • recuperatori di calore entalpici residenziali de-centralizzati, come Lossnay VL-100EU5-E: strumento ideale per ambienti residenziali con superfici fino a80m2, che offre massimo comfort grazie al deflettore regolabile e alla distribuzione ottimale dell’aria e massima silenziosità, un filtro ad alta efficienza in classe G3 che permette di eliminare le polveri sottili depurando l’aria e restituendo un ambiente sano, un’ efficienza di scambio termico che arriva all’80% e la raffinatezza estetica che gli consente di abbinarsi perfettamente a ogni ambiente domestico, in modo semplice grazie al fatto che per l’installazione bastano due fori da 85 mm di diametro e non servono interventi invasivi o controsoffitti;
  • recuperatori di calore residenziali centralizzati, come Lossnay VL-220CZGV: unità di ventilazione centralizzata a doppio flusso con recupero di calore che provvede al ricambio d’aria della unità abitativa tramite l’estrazione dell’aria dai locali di servizio e all’immissione nei locali nobili dell’aria di rinnovo, filtrata e preriscaldata;
  • recuperatori di calore entalpici canalizzati: lo scambiatore realizza un efficace scambio termico totale – temperatura (calore sensibile) e umidità (calore latente) – utilizzando divisori in carta trattata appositamente e permeabili all’umidità che consentono l’espulsione dell’aria viziata all’esterno e l’immissione dell’aria fresca all’interno senza che vi sia la benché minima miscelazione tra le due;
  • recuperatori di calore entalpici «slim», come LGH-RVXT: bassissimi consumi elettrici, soprattutto a velocità ridotta, Minori emissioni sonore, Maggiore flessibilità d’uso e regolazione fine della portata d’aria impostabile da comando remoto;
  • recuperatori di calore entalpici a basamento, come LGF-100GX-E: elevata flessibilità installativa ed operativa, visto che allocato in un apposito vano permette di effettuare operazioni di ispezione senza recare disturbo alle persone presenti nell’ambiente trattato e annullando, inoltre, eventuali rumori indesiderati.Tutte le sezioni di attraversamento dell’aria sono facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione e pulizia mediante la semplice rimozione di tutti i componenti principali e dei cassetti divisori.
Grazie a questi sistemi di recupero di calore, con efficienza di recupero maggiore dell’80%, il calore contenuto nell’aria estratta viene trasferito al flusso dell’aria in ingresso, riducendo i consumi energetici e migliorando il comfort nelle stanze dove avviene l’immissione dell’aria.
Anche l’azienda Vortice propone una selezione molto ampia a seconda delle esigenze, che addirittura arriva ad un totale di 36 prodotti, tra recuperatori di calore con funzione di deumidificazione, recuperatori di calore da controsoffitto (sia residenziale che commerciale), recuperatori di calore da parete/pavimento, recuperatori di calore decentralizzati, recuperatore di calore residenziale da parete per esterni.
 
 
 
Il Sistema VORT HA realizza il ricambio dell’aria ambiente indispensabile a mantenere il livello di umidità relativa e la concentrazione di inquinanti (NOX, VOC – Composti Organici Volatili, CO e batteri), al di sotto dei limiti che potrebbero pregiudicare il comfort e la salute degli occupanti. E’ dotato di un Sistema di filtri che assicura la ritenzione della gran parte delle polveri sottili presenti nell’aria esterna di rinnovo e di Un filtro esterno all’unità di ventilazione (protetto da brevetto) che assicura l’abbattimento della carica batterica, e da Livelli di rumorosità, consumi e prestazioni non soggetti a variazioni.
Altra azienda alla quale riferirsi per i recuperatori di calore è Sire, che propone la serie ROTO, costituita da unità ventilanti a doppio flusso con recuperatore di calore rotativo e ventilatori centrifughi (che nel caso dei modelli ROTO/EC sono azionati da motori con tecnologia EC ad altissima efficienza), e la serie RECO-VEN P, che si compone di 8 modelli, per portate da 100 a 700 m3/h, e che non richiedono canalizzazioni, perché si installano a muro su una parete esterna.

 

Altri due prodotti di spicco della Sire sono VENUS, ideale per appartamenti, case mono e bifamiliari, studi medici, piccole utenze del terziario, con una portata d’aria che va da 150 a 700 m3/h e un rendimento maggiore dell’85%, e ALFA 95, disponibile in versione orizzontale e verticale, per portate d’aria da 800 a 5500 m3/h, ideale per uffici, ristoranti, palestre, scuole, piscine, supermercati.

 

 

Meglio una caldaia a gas o una pompa di calore?        

Meglio una caldaia a gas o una pompa di calore?        

 

Sei preoccupato per quanto il dispendio di energia influisca sull’entità delle bollette di casa? Allora ti consigliamo di riflettere sul fatto che, secondo le statistiche, in ambito domestico si consuma più energia per il riscaldamento dell’acqua per uso sanitario che non per cucinare o illuminare.
 
La soluzione al problema potrebbe essere rappresentata dalla sostituzione della vecchia caldaia a gas con una pompa di calore alimentata elettricamente, se non fosse che in Italia il prezzo di un Kw/h è maggiore rispetto agli altri Paesi! Tuttavia, grazie alla tariffa elettrica D1 (link all’articolo omonimo), attivata in via sperimentale dal primo luglio 2014, che consentono a quelli che hanno decidono di utilizzare una pompa di calore per scaldarsi di usufruire di questa tariffa, che è più bassa di circa il 30% rispetto alla D2 (utilizzata per contratti di privati fino a 3Kw) e alla D3 (utilizzata per contratti di privati fino a 6Kw), e che ha un costo costante del kilowatt, diversamente dalla D2 e D3 che aumenta in maniera proporzionale al consumo annuo.
“Con le vecchie caldaie consumi di più. Se installi una pompa di calore elettrica e stipuli un tipo di contratto conveniente con il tuo fornitore di energia, che preveda un costo del Kwh consono, i tuoi risparmi saranno effettivi.”
Per usufruire della tariffa D1 è però necessario che l’unico sistema di riscaldamento presente sia, appunto, la pompa di calore (anche in coesistenza tra due case adiacenti), che deve però presentare requisiti di prestazione minima e installazione non precedente al primo gennaio 2008.
La tariffa è utilizzabile anche in case nelle quali siano presenti solo gli split, che utilizzati in inverno per riscaldare sono equiparabili a pompe di calore.
Per usufruire della tariffa D1 bisogna compilare un modulo (da consegnare al proprio gestore elettrico) riportando una serie di informazioni che riguardano l’ampiezza della casa, il numero di occupanti e il codice Pod del proprio contatore elettrico che deve essere di tipo “telegestito”.
Questa innovazione potrebbe dunque rappresentare il punto di svolta nella sostituzione del tradizionale sistema di caldaia con uno basato su una pompa di calore, allacciata magari ad un impianto fotovoltaico che di giorno alimenterebbe in maniera autonoma i riscaldamenti elettrici, e ad un impianto a pannelli radianti elettrici (a pavimento, parete o a soffitto) per massimizzare i risultati conseguibili.
I sistemi in pompa di calore in sostituzione delle tradizionali caldaie a gas consentono un consumo inferiore anche al 50%, facilitando l’ottenimento della classe energetica A o superiore per la costruzione.
L’ingegnere Lorenzo Colasanti del Politecnico di Milano e Energy & Strategy Group hanno condotto un’analisi su una villetta monofamiliare di 4 persone: ai costi dell’installazione (per la caldaia a gas 1.500 Euro + iva, per la pompa di calore da 10 kW 7.500 Euro + IVA) vanno sottratti gli incentivi relativi alla Detrazione Fiscale del 65% o del Contributo Conto Termico.
I valori cambiano a seconda dell’incentivo che si sceglie e della zona climatica in cui si vive, ma i risultati evidenziano chiaramente l’entità del risparmio di una pompa di calore rispetto a una caldaia a gas, con un rientro dell’investimento pari a 5/6 anni.
 

 

Altra considerazione in merito alla questione pompa di calore vs caldaia a gas è che, mentre queste ultime trasformano in energia circa l’85% della potenzialità termica di un m³ di metano e il resto viene disperso con i fumi di scarico della combustione (utilizzando il GPL i costi di esercizio sono anche maggiori), le pompe di calore di nuova generazione permettono di migliorare le spese energetiche e di conseguenza abbassare in modo sensibile i costi di gestione. Per pompe di calore di nuova generazione si intendono quelle elettriche aria-acqua (che producono acqua calda sanitaria e per il riscaldamento e, nel ciclo inverso, acqua fredda utilizzabile per raffrescare gli ambienti) ad alta temperatura (link all’articolo pompe di calore ad alta temperatura), capaci di portare la temperatura dell’acqua necessaria al riscaldamento a 65/70°C.
Per garantirsi il risparmio di cui sopra è necessario che queste siano integrate con un impianto solare termico per produrre l’acqua sanitaria in modo autonomo nei periodi estivi (abbattendo i costi fino al 100%), e che si abbinino a un piano di cottura a induzione (in sostituzione dei fornelli a gas).

 

Pompa di calore vs caldaia a gas: confronto dei costi di gestione
Impianto a metano:
1 m³ di metano costa 0.90€
1 m³ di metano produce massimo 9000 calorie

 

 

Pompa di calore:
1KWh di corrente costa 0.22€
Il COP (link all’articolo Coefficienti di prestazioni e rendimenti delle pompe di calore) di una pompa di calore è di 3.5 / 4.0 (quindi se consuma 1 Kw di energia elettrica vuol dire che genera 3.5 Kw di energia termica). Per produrre 9000 calorie (equivalenti a 1m³ di metano dal costo di 0.90€) sono necessari 9000:3.5=2.57 KWh di corrente quindi 2.57×0.22= 0.56€
Quindi, per produrre le stesse calorie, con una pompa di calore si ha un risparmio netto del 40%.
Inoltre, una caldaia a metano/Gpl ha una perdita di rendimento di circa il 15%.
E infine, integrando l’impianto di riscaldamento con un piccolo impianto fotovoltaico, il risparmio è del 100%.

 

L’impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda

L’impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda

 
– Ho deciso mamma, dal prossimo anno vado a vivere da solo.
– Da solo? E chi ti pulirà casa e stirerà gli indumenti?
– Prenderò una donna per le pulizie, di quelle che si pagano ad ora, hai presente?
– Si. Ma chi ti farà la spesa?
– Io adoro i centri commerciali, lo sai.
– Giusto. Ma chi ti preparerà da mangiare?
– Ma se volevo iscrivermi all’istituto alberghiero un motivo ci sarà…ed è forse che ho una certa propensione per la cucina?!
– Si lo so, ma se poi non dovessi farcela con quello che guadagni a pagare tutte le spese? Tra la casa, la macchina e le bollette rischi di restare senza soldi? Lo sai quanto costano le bollette? Lo sai quello che significa in inverno scaldare un appartamento?
– E tu lo sai mamma che è possibile riscaldare i locali in modo efficiente risparmiando?
– Tu cosa usi per riscaldare le stanze di casa? I radiatori: beh, sei antica (almeno di cent’anni)! Quelli classici si basano sulla convezione, che utilizza l’aria come vettore per riscaldare, e questo comporta, oltre ad una abbassamento dei valori di umidità e bruciatura, oltre alla messa in circolo di polveri sottili non benefiche per il nostro organismo, anche un effetto chiamato “gradiente termico”, cioè un innalzamento delle temperatura dell’aria a soffitto e un aumento delle dispersioni. Assai meglio optare per sistemi a irraggiamento, che non riscaldano l’aria ma direttamente l’ambiente, riducendo drasticamente il “gradiente termico”: per cui bassi consumi, temperatura uniforme, e maggiore benessere per il corpo.

 

 

– Io sarò pure antica, signor modernissimo, ma lei quindi cosa utilizzerà per riscaldare la caverna dove andrà a vivere?
– Una mansarda mamma, non una caverna!
– Una mansarda…certo…
– Beh, nel caso di questa particolare tipologia abitativa bisogna prestare attenzione.
– Attenzione…certo…
– Si, perché in questo caso potrebbe non essere possibile collegare l’impianto di riscaldamento centralizzato alla mansarda, poiché l’allacciamento non è stato previsto; oppure la forma della stanza e la carenza di spazio potrebbero indurre una distribuzione di calore errata e non uniforme; o ancora, per questioni di staticità dell’edificio, potrebbe rivelarsi impossibile toccare le salette preesistenti, dunque, non sarebbe consigliabile procedere all’installazione di tubazioni per il riscaldamento.
– Scusa tesoro di mamma: ma che stai a dì?!
– Dico che la scelta di un impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda deve essere attentamente valutato e che la superficie e l’area della stanza vanno minuziosamente misurate.
Nel caso di un ambiente molto piccolo potrei tranquillamente ricorrere ad una stufa a pellet, che consente di produrre un calore naturale, al pari della legna da ardere, ma a differenza di quest’ultima, non causa sporcizia, polvere e non ingombra parecchio; mi basterà un locale abbastanza aerato. Oppure un impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda potrebbe essere più innovativo, tipo un impianto a pavimento.
– A pavimento….certo…
– Ovviamente in questo caso bisognerà valutare la natura del rivestimento.
– Ovvio…
– Un altro aspetto da considerare è la disponibilità economica
– Ecco, appunto: costa troppo vivere da solo, ti conviene restare a casa!
– A dire il vero stavo pensando che anche il riscaldamento elettrico (link all’articolo Santoni: una vita dedicata al riscaldamento elettrico) potrebbe essere un impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda, tipo dei radiatori ad altissima resa, come quelli elettrici a pannello o i pannelli radianti in acciaio. Però c’è un però (come sempre!): sarebbero il rimedio più adeguato per il riscaldamento della mansarda solo se ci fosse una buona coibentazione termica, mentre in caso di perdite risulterebbe inutile e troppo costoso.
– Ti ho detto che è troppo costoso…
– Se invece la mansarda non fosse ben coibentata, la scelta migliore sarebbe secondo me il sistema a pavimento.
– Di nuovo?
– Si, perché il riscaldamento radiante a pavimento consente di riscaldare gli ambienti con un rilascio graduale delle temperatura, che si mantiene bassa ma costante per tutto il tempo.
Oppure il sistema a battiscopa (link all’articolo Caldo si, ma quale?).
– Il battipanni avrei dovuto usare con te, altro che battiscopa!
– Ma l’impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda potrebbe essere quello a pannelli solari o a tegole solari che contengono una serpentina all’interno della quale scorre un fluido termovettore, che consente a tutti il sistema di assorbire il calore dall’esterno.
– Cioè, vuoi metterti a rifare un tetto in una mansarda in affitto?
– Sai che esistono anche quadri a parete riscaldanti (link all’articolo Riscaldamento elettrico a parete)? La loro particolare struttura e composizione consente, in meno di due minuti, di riscaldare superfici di circa 20/25 mq, garantendo un consumo inferiore rispetto agli impianti tradizionali. Comunque la mansarda non è in fitto: la compro!
– Come la compri?
– Lo sai che il pianeta mi sta a cuore: potrei decidere che l’impianto di riscaldamento adeguato per una mansarda sia il riscaldamento ad infrarossi (link all’articolo Riscaldamento elettrico a basso consumo), che consente di riscaldare gli ambienti senza disperdere il calore prodotto. E mi sposo. Gli infrarossi non riscaldano l’aria all’interno degli ambienti….
– Tu cosa?
– Si, scalda direttamente le persone o gli oggetti: comfort termico garantito, pulizia e salubrità, molto simile a quello prodotto dai raggi del sole. Ma a proposito di sole, mi sembri pallida: ti senti male?!
Il riscaldamento elettrico della casa

Il riscaldamento elettrico della casa

Un confronto tra i nuovi sistemi di riscaldamento alimentati elettricamente, quelli tradizionali, e quelli a pavimento.
I limiti dei sistemi tradizionali

I sistemi di riscaldamento tradizionali si basano sul principio della convezione: una caldaia brucia generalmente a gas metano a 1500 gradi centigradi, l’acqua si scalda fino a 70, la pompa della caldaia spinge il liquido caldo verso il collettore da dove vengono distribuite a stella le tubazioni di andata e ritorno sui vari ambienti.

Tra l’uscita della caldaia e il collettore già si ha una forte dispersione (tanto maggiore quanto più alta è la temperatura di quel corpo), che aumenta ancora con la distribuzione successiva verso i radiatori, siano essi termosifoni (in ghisa o acciaio) o termoconvettori.
Inoltre a scaldarsi prima è il soffitto, dal momento che l’aria calda è più leggera e tende a salire, e via via che l’aria fredda scende, si scalda e risale, creando appunto il movimento convettivo: questo implica che ci saranno sempre punti più freddi e altri più caldi.
Per non parlare del dispendio energetico (e quindi economico) visto che, come detto, che il sistema consuma già solo perché è in funzione, e che una parte considerevole del calore che viene prodotto si disperde.

Programmare l’accensione a singhiozzo durante la giornata e la serata forse può permettere di risparmiare sulla bolletta, ma crea due conseguenze non trascurabili: la muratura (principalmente quella perimetrale) tende a raffreddarsi, soprattutto nelle case vecchie in cui la pietra “assorbe” il calore; il continuo saliscendi della temperatura favorisce la formazione di condensa su muri e finestre, e relativa muffa.

I sistemi sottopavimento e i loro svantaggi
Negli ultimi 20 anni il mercato ha presentato sempre nuove soluzioni per questo genere di sistema, che abbinato ad una caldaia a condensazione, lavora a bassa temperatura.
Ma esiste un ma…anzi più di uno!
Innanzitutto i sistemi sottopavimento devono essere tenuti accesi 24 su 24, dall’autunno alla primavera; necessitano di serpentine più strette possibile, in modo che la scarsa superficie dei tubi riesca a scaldare più agevolmente il massetto; costano di più nell’installazione rispetto ai sistemi tradizionali; costano di più in gestione (se le ore di funzionamento sarebbero pari costerebbero di meno ma, come detto, devono essere attivi tutto il giorno); tendono a creare depositi calcarei nelle tubazioni, nonostante gli additivi forniti dalle aziende produttrici; sono più convenienti (economicamente) se lasciati accesi anche in caso di assenze di breve durata.
Sistemi elettrici di riscaldamento
Ovviamente, anche in questo caso, esistono sistemi elettrici di riscaldamento e sistemi!
 
Le classiche stufette si caratterizzano per un consumo energetico altissimo e per un potere scaldante molto contenuto.

Le Pompe di Calore sono molto efficaci, ma a patto che la temperatura esterna si attesti tra i 5 e i 7 gradi centigradi: al di sotto di questi o si attiva una resistenza elettrica che consuma più dei comuni sistemi a GPL oppure si sta al freddo!

Migliora il discorso con le Pompe di Calore con serpentina interrata o con serbatoio, ma è ovvio che la realizzazione di questo sistema è condizionata dalla presenza di uno spazio sufficiente per l’alloggiamento della serpentina.

Molto più performanti i sistemi che funzionano grazie a pannelli a raggi infrarossi (link all’articolo Caldo si, ma quale?), nei quali l’irraggiamento del calore avviene in modo lineare (l’accortezza è però di non porre ostacoli davanti ai pannelli), garantendo anche un effetto deumidificante, che contiene la comparsa di condensa e muffa. I pannelli emettono raggi infrarossi in tutte le direzioni, “saturando” l’ambiente che assume una temperatura uniforme anche in altezza.

 

 

Ma il principio degli infrarossi non è disponibile solo nei modelli esterni (pannelli murali, scaldasalviette, etc.), trovandosi anche nelle membrane sottopavimento (link all’articolo I sistemi di riscaldamento elettrico ATH): robuste (la guaina può essere bucata, torta, tirata, calpestata e persino tagliata, ma per non più del 75% della sua larghezza, e continuare a funzionare), pratiche (consentono di rifare ex novo l’impianto di riscaldamento semplicemente aggiungendo il nuovo al vecchio, senza demolizioni), sottili (2 cm di isolante, circa 5 millimetri di guaina, 1,5 cm di massetto, 1 cm di colla e pavimento: per un totale di circa 5,5 cm), silenziose.
La parte elettronica è ridotta all’essenziale e quindi gestisce solo il termostato ed eventuali guaine aggiuntive necessarie solo per ambienti sopra i 20 mq.

 

Il dimensionamento di questi sistemi elettrici di riscaldamento si effettua in base all’ambiente di installazione, ed è una fase molto delicata e importante, in quanto sovradimensionamenti o sottodimensionamenti azzerano i vantaggi economici e funzionali di queste tipologie di impianti di riscaldamento. Nel caso di sottodimensionamenti il sistema, non riuscendo a raggiungere la temperatura impostata sui termostati, tende a rimanere sempre acceso (e questo significa consumi più alti e ambienti freddi); nel caso di sovradimensionamenti il costo di installazione ovviamente aumenta, ma, per contro, i tempi di risposta per il riscaldamento degli ambienti sono molto contenuti (ergo, spese di gestione inferiori).