Chi dice che basta avere un tetto sulla testa?

Chi dice che basta avere un tetto sulla testa?

L’importanza di un tetto integro e coibentato per garantirsi il risparmio energetico.
Un proverbio recita: “Guadagno sotto il tetto, guadagno benedetto”. Ebbene, questo proverbio dice cosa sacrosanta: quando ci si appresta alla ristrutturazione di una casa : le soluzioni proposte da (Viega) il tetto rappresenta uno degli elementi fondamentali, e non solo perché ci protegge dagli agenti atmosferici, ma anche perché spesso da esso derivano grandi possibilità di risparmio. Tetto e risparmio energetico (link all’articolo Energie green: produzione e incentivazione) stanno in rima!
Può sembrare ovvio, ma gran parte dei problemi di dispersione dell’energia utilizzata per riscaldare una casa viene spesso dal tetto. L’isolamento termico di quest’ultimo, quindi, consente di guadagnare spesso tra il 20% e il 40% in termini di efficienza energetica. Naturalmente l’efficienza termica si riferisce sia ad isolamento dal freddo che dal caldo. Una casa fresca d’estate e sufficientemente calda (link all’articolo Un bel bagno caldo!) d’inverno dipende spesso da un tetto costruito a regola d’arte in termini di risparmio energetico.
Ma veniamo alle soluzioni possibili. In realtà l’isolamento del tetto non è un’operazione particolarmente complessa, ma c’è da fare molta attenzione alle caratteristiche del tetto su cui si interviene. Le soluzioni possono essere differenti nel caso di tetti spioventi con tegole o tetti piani; e in quest’ultimo caso si interviene in maniera diversa se il tetto è calpestabile o meno, se è pavimentato o meno. Inoltre nella scelta del giusto metodo d’isolamento è importante capire se si è in presenza di un sottotetto calpestabile o meno, o se addirittura il tetto ricopre un ambiente abitabile come potrebbe essere una mansarda. In tutti questi casi è possibile intervenire per avere un tetto a risparmio energetico operando sia lavori all’esterno che all’interno della casa.
Tetto con tegole e sottotetto calpestabile e non calpestabile
In questi casi le operazioni possono essere anche estremamente semplici ricorrendo alla semplice copertura del sottotetto (solaio non calpestabile) con materassini in lana di roccia o lana di vetro oppure sughero sfuso in granuli. Anche pannelli rigidi di fibra di legno e di sughero sono perfetti, avendo però l’accortezza di non lasciare libere le fughe.
In alternativa si può intervenire sulla parte sottostante le tegole (soprattutto in caso di solaio calpestabile che costringerebbe ad alzare il pavimento) fissando uno strato isolante parallelamente alla pendenza del tetto. Per questo intervento si prestano bene i pannelli rigidi (fibra di legno, sughero, polistirolo o polistirene) da incollare o inchiodare sulla parte sottostante la struttura del tetto. E se si tratta di un tetto di legno lo spazio fra le travi potrebbe essere riempito con un isolante morbido tipo lana o fibra per un’efficienza energetica ancora maggiore.
Tetto piano non calpestabile e calpestabile pavimentato
Anche sui tetti piani si può intervenire sia internamente che esternamente a seconda delle condizioni del tetto. Esternamente, spesso basterà il semplice rifacimento dello strato di protezione impermeabile o guaina che ricopre l’intera superficie (in caso di tetto non calpestabile). Se invece il tetto è calpestabile, spesso sarà anche pavimentato: in questo caso l’intervento richiederà necessariamente la rimozione del pavimento per poter provvedere alla posa di uno stato di guaina isolante.
Tetto che prevede una mansarda sottostante
In quest’ultimo caso il tipo di interventi possibile richiedono un lavoro più complesso che può essere fatto sia all’interno che all’esterno. Spesso accade che siano fatti entrambi, sia ricorrendo ad operazioni come quelle descritte precedentemente, che prevedendo la costruzione di un controsoffitto interno rivestito di materiale isolante. Pannelli di fibra di legno e di sughero sono l’ideale per una soluzione più ‘green’, oppure polistirene e simili se si vuole ricorrere a materiali più economici. Oltretutto, anche qui, tra le travi si potrebbe aggiungere il sughero o la fibra di cellulosa, che è molto economica, ma che richiede un ulteriore strato isolante per proteggere dall’umidità.
Naturalmente in questi casi molto dipende anche dall’altezza complessiva degli ambienti interni, perché ricorrere ai controsoffitti inevitabilmente la ridurrà.
Sono finiti i tempi in cui bastava avere un tetto sulla testa: oggi tetto e risparmio energetico sono tra le priorità assolute di chi vuole avere la casa perfetta!

 

Caldo si, ma quale?

Caldo si, ma quale?

Una panoramica sui diversi impianti di riscaldamento, sottolineandone pregi e difetti, costi e risparmi.
Si sa: più la scelta si amplia maggiore è la possibilità di trovare la soluzione che soddisfa pienamente le proprie esigenze. Ma più grande è anche il rischio che si venga presi dalla confusione, tra Recuperatori di calore (link all’articolo omonimo), Vrv (link all’articolo omonimo), riscaldamento elettrico (che sia a pavimento-link all’articolo omonimo- o a parete-link all’articolo omonimo-), caldaie a gas o a condensazione (link all’articolo Pompa di calore vs caldaia a gas), termocamini (link all’articolo Pompa di calore vs termocamino), e chi più ne ha più ne metta!
E allora, proviamo a schiarirci le idee in merito ad alcuni impianti di riscaldamento che oggi il mercato ci mette a disposizione.
Riscaldamento a battiscopa
Questo tipo di sistema radiante offre molteplici vantaggi: non necessita di particolari opere murarie, è quasi invisibile, non solleva polvere e garantisce una diffusione del calore molto efficiente e omogenea, mantiene asciutti i muri.
 Risparmio: è possibile risparmiarefino al 30% dei costi in bolletta rispetto a un sistema tradizionale.
  • Costo:Il costo dell’impianto, variabile in funzione dei materiali scelti, si aggira intorno ai 100 euro per metro lineare più manodopera.
Riscaldamento a pavimento
Sistema radiante a pannelli che: azzera l’ingombro, non solleva polvere e consente di accostare i mobili alle pareti, lavora a basse temperature, è disponibile nella versione con tubature e in quella con conduttori elettrici, è auto-regolante grazie alla dotazione di un cronotermostato.
  • Risparmio: è possibile risparmiare fino al 25%dei costi in bolletta rispetto a un sistema tradizionale.
  • Costo:Il costo dell’impianto, variabile in funzione dei materiali scelti, si aggira intorno ai 75 euro per metro quadro.
Riscaldamento a soffitto
Sicuro, efficiente, non solleva polvere, può essere abbinato al raffrescamento, non limita la scelta dei materiali (rispetto al riscaldamento a pavimento), non comporta ingombri e consente di utilizzare tutte le superfici della stanza, risultando ottimale anche per il sottotetto.
  • Risparmioè possibile risparmiare circa il 2% per ogni grado in meno nella temperatura di mandatache è di circa 40 gradi, contro i 70 circa dei sistemi tradizionali.
  • CostoIl costo dell’impianto è variabile in funzione delle applicazioni e si attesta sugli 80/90 euro a metro quadro, più manodopera e accessori aggiuntivi.
Riscaldamento elettrico
Sappiamo che questa tipologia, che può essere costituita da Termoconvettori, pompe di calore o cavi riscaldanti (link all’articolo riscaldamento degli esterni), consente un risparmio reale solo nel momento in cui si dispone di un sistema per l’autoproduzione di elettricità da fonti rinnovabili, ad esempio il fotovoltaico.
  • Risparmio: è possibile risparmiare in funzione della quantità di energia autoprodotta, arrivando fino ad azzerare i costi di esercizio.
  • CostoIl costo dell’impianto è variabilein funzione delle soluzioni e dei materiali scelti, in quanto sul mercato esistono una moltitudine di termoconvettori, pompe di calore e cavi.
Riscaldamento a infrarossi
Il riscaldamento a infrarossi  sfrutta i vantaggi dell’irraggiamento attraverso onde elettromagnetiche che riscaldano le superfici della stanza, anziché l’aria, la dispersione di calore risulta minima, gli ambienti restano asciutti, la produzione di calore è direzionale, non viene sollevata polvere, non si creano ingombri, è salubre e per nulla rischioso (alcuni studi addirittura ne dimostrano i vantaggi per il sistema immunitario), l’installazione è semplice, la manutenzione è minima, la flessibilità è garantita (con applicazioni a soffitto, a parete, a pannelli irradianti).
Anche in questo caso però, per godere realmente del risparmio economico, è opportuno abbinare il riscaldamento a infrarossi all’autoproduzione di elettricità (con il fotovoltaico).
  • Risparmioè possibile annullare i costi energetici e comunque risparmiare oltre il 50% rispetto ai sistemi tradizionali.
  • CostoIl costo dell’impianto è variabilein funzione delle soluzioni scelte e della loro applicazione ma, in generale, la spesa iniziale più elevata si giustifica con i vantaggi energetici e la quasi totale assenza di manutenzione.
L’efficienza energetica
A prescindere dal tipo di impianto di riscaldamento per il quale si decide di optare, parlare di calore in casa oggi fa rima con risparmio energetico, inteso tanto come vantaggio in bolletta, che come ridotto numero di emissioni nocive nell’ambiente, parametro questo che viene in qualche modo monitorato anche attraverso una serie di leggi europee e nazionali, sempre più rigide in fatto di efficienza degli edifici e degli impianti stessi (basti per esempio pensare alla necessità che detti impianti siano corredati da una dichiarazione di conformità: un documento che il tecnico o la ditta installatrice sono obbligati a rilasciare al termine dell’installazione o di un qualsiasi tipo di intervento, per attestarne la conformità alle specifiche tecniche richieste dalle normative vigenti).

 

Caratteristiche e modalità di funzionamento dell’ umidostato

Caratteristiche e modalità di funzionamento dell’ umidostato

La muffa non è amica né della casa né della salute: la sua compara, spesso causata da umidità e scarsa circolazione dell’aria, può causare nelle persone allergie respiratorie, congiuntivite, naso chiuso, tosse, e addirittura asma e rinite; e distacco di intonaco, macchie e raffreddamenti a carico delle pareti.
E, poiché le spore della muffa proliferano soprattutto in presenza di umidità, è doveroso prestare attenzione soprattutto alle superfici umide, come le piastrelle dei pavimenti e delle pareti (soprattutto in bagno e cucina o lungo i corridoi), superfici e mobili in legno, tappeti e moquette.
Un valido strumento nel controllo dei livelli di umidità dell’abitazione, che dovrebbero essere compresi fra 30 e 50%, è l’umidostato, un dispositivo utilizzato per misurare e controllare l’umidità relativa, che permette di impostare un livello di umidità desiderata che verrà mantenuto costante. Più frequentemente l’umidostato è parte del sistema di aria condizionata o del riscaldamento centralizzato e, nella maggior parte dei casi, si monta vicino al termostato a parete: nel momento in cui si vanno a verificare degli aumenti o delle diminuzioni di umidità interna, il sensore li rileva e attiva l’umidostato, che si setta in modo tale da riportare la situazione alla normalità.
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La climatizzazione del soffitto radiante

La climatizzazione del soffitto radiante

Il radiante è un sistema che permette, grazie al passaggio di acqua all’interno di tubazioni disposte a circuito, di riscaldare o raffrescare un ambiente per mezzo dell’irraggiamento di una superficie. Come succede con il sole, che propaga il suo calore per irraggiamento, avremo, all’interno dell’ambiente, un clima uniforme e ben distribuito (al contrario della climatizzazione dell’aria in prossimità, tipica dei sistemi classici).
soffitto radiante
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Sistemi di riscaldamento a pannelli radianti

Sistemi di riscaldamento a pannelli radianti

Inutile negarlo: la preoccupazione maggiore oggi è riuscire ad ottenere buone prestazioni ma con un occhio di riguardo per le proprie finanze, e questo vale anche per gli ambienti domestici, dei quali si tenta di innalzare sempre di più il comfort, senza che però questo si traduca in un dispendio maggiore. Quando si tratta del riscaldamento delle nostre abitazioni è possibile ricorrere a dei sistemi innovativi, che consentono di rispettare entrambi i parametri, e cioè gli impianti a pannelli radianti: a soffitto, a parete, a battiscopa, o un pavimento radiante, costituito da tubature resistenti al calore e alla pressione meccanica provocata dal calpestio.

riscaldamento pannelli radianti

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