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Tra questi la Feed in Tariff, uno strumento attraverso il quale viene incentivata la produzione e/o l’immissione in rete di energia elettrica da fonti rinnovabili: al produttore viene ritirata l’energia elettrica prodotta e immessa in rete a una tariffa prestabilita, premiante rispetto al prezzo dell’energia che si forma sul mercato.

 

Tra i principali vantaggi che questa “politica” consente si annoverano: i limitati oneri finanziari, l’alta bancabilità, la relativa semplicità di gestione (sia per il produttore che per il gestore del meccanismo), la differenziazione delle tariffe per tecnologia e taglia, che consente di sviluppare tutti i livelli della filiera, la misurabilità e trasparenza dell’onere per la collettività.

E tuttavia il sistema non è esente da difetti, giacché non stimola sufficientemente la concorrenza e l’efficienza economica e ha un orientamento al mercato molto basso.
 
Rientra tra gli incentivi anche la Feed in Premium, un premio che viene corrisposto ai produttori di energia per ogni MWh generato che si somma al prezzo dell’energia che si forma sul mercato. Il premio può essere fisso o variare in funzione del prezzo che si forma sul mercato in maniera tale da garantire un determinato premio totale.
I principali vantaggi di questo sistema sommano a quelli già enunciati per la Feed in Tariff anche che l’energia elettrica è “nella piena disponibilità” di chi la produce (a differenza dello strumento precedente).
Tra le criticità invece la necessità per il produttore di riuscire a vendere l’energia elettrica prodotta in maniera «soddisfacente» (rischio di mercato).

I sistemi di quote d’obbligo consistono nell’obbligo a carico di determinati soggetti di impiegare FER per una percentuale stabilita dell’energia elettrica prodotta o venduta. L’obbligo può essere soddisfatto tramite autoproduzione o attraverso il mercato dei CV. In tale mercato i prezzi dei certificati si formano in virtù dell’incontro tra una domanda obbligata (le quantità che devono detenere i soggetti obbligati), e l’offerta costituita dai CV rilasciati ai produttori di energia elettrica da FER. Possono essere previsti coefficienti moltiplicativi (banding) da cui dipendono il numero di CV maturati. Possono essere stabiliti valori minimi e massimi (cap e floor) per il prezzo dei CV.

Tra i principali vantaggi dei sistemi di quote d’obbligo figurano sicuramente: il raggiungimento di obiettivi specifici di produzione o consumo da FER; l’efficienza economica del meccanismo di mercato (il prezzo CV si forma sul mercato; il mercato stesso e la concorrenza determinano una favorevole competizione tra tecnologie; etc.).
Criticità sono invece rappresentate dalla scarsa trasparenza (e programmabilità) dell’onere, e dalla complessità del meccanismo, con livelli non trascurabili di rischiosità (conseguenze in termini di oneri finanziari e bancabilità).