VRV: che cosa sono e quali son le loro caratteristiche salienti

VRV: che cosa sono e quali son le loro caratteristiche salienti

Si tratta di un sistema molto versatile, acronimo di Volume di Refrigerante Variabile, le cui applicazioni spaziano dagli edifici commerciali agli edifici pubblici, passando anche per le abitazioni private, che è stato inaugurato nel 1982 dalla Daikin, cha ha poi ottimizzato la ricerca fino ad ottenere un prodotto innovativo nel condizionamento dell’aria.

Il sistema VRV lineare utilizza sensori di pressione del refrigerante, adottando una logica di controllo basata su gradini più piccoli, in grado non solo da assicurare un riscontro preciso delle aree sia piccole che grandi, ma anche su un numero consistente di esse (fino a 64 unità interne, di tipo diverso e con capacità differenti).
I sistemi VRV assicurano bassi costi di esercizio grazie alla possibilità di controllare ciascuna zona individualmente, grazie ad una valvola elettronica di espansione che regola continuamente il volume del refrigerante.
Ciò significa che verranno riscaldati o raffreddati solo gli ambienti che richiedono una climatizzazione dell’aria, mentre il sistema può essere completamente spento negli ambienti nei quali non è necessaria, garantendo cicli di avvio/arresto meno frequenti e minimi sbalzi di tensione.
Questo si traduce anche in risparmio, perché in caso di malfunzionamento i compressori più piccoli sono più economici e più veloci da sostituire.

 

I vantaggi dei VRV
Ma ancora molti sono i pregi dei sistemi VRV 
semplicità di installazione
trattamento anticorrosione (che garantisce una resistenza alle piogge acide e al sale 5 o 6 volte superiore)
funzione di carica automatica (che termina una volta trasferita la quantità corretta di refrigerante)
verifica del contenimento del refrigerante (l’unità si porta in modalità raffreddamento e riproduce determinate condizioni di riferimento in base ai dati in memoria: il risultato indica se si sono verificate o meno perdite di refrigerante)
contenimento del refrigerante migliorato (grazie all’impiego di attacchi saldobrasati)
test automatico (che controlla cablaggio, chiusura valvole, sensori e volume refrigerante)

facilità di manutenzione (grazie alla Funzione autodiagnostica, che consente di diagnosticare rapidamente guasti a elettrovalvole o valvole motorizzate, malfunzionamento dei compressori, errori di comunicazione, ecc.).

E ancora:
tempi brevi di installazione
eccezionale riduzione degli ingombri
nessun rinforzo strutturale richiesto
attacco tubazioni su quattro lati
tubazioni del refrigerante più piccole.
E i pregi ancora non sono terminati, visto che l’azienda ha creato modelli che richiedendo una minore carica di refrigerante hanno anche un minore impatto ambientale, così come la scheda a circuiti stampati saldata senza piombo e la piastra base di acciaio galbarium riciclabile, o alla tecnologia che consente di effettuare il recupero del refrigerante dalle tubazioni per immagazzinarlo nel ricevitore e nel condensatore.
VRVIII: la terza generazione della Daikin!
I sistemi VRVIII possono essere adattati con facilità alle modifiche nella disposizione dei locali: è possibile aggiungere unità interne supplementari (fino a 64, come detto) fino a raggiungere una capacità del 200%, un totale di 1.000 m di tubazioni, operazioni di dimensionamento e preventivazione semplici e veloci grazie al software VRV-Solver Daikin (scaricabile dall’area riservata del sito ufficiale Daikin), il ricorso a immagini, schede tecniche di capitolato, disegni cad, realizzabili col software Di.Sc Daikin.
 

 

E least but don’t last la disponibilità del prodotto anche nella versione pompa di calore (link all’articolo Pompa di calore vs caldaia a gas)…
E quindi si tratta di un sistema di controllo e di raffreddamento e riscaldamento dell’aria immune da difetti?
Certo che no (anche perché non ne esistono): uno di questi potrebbe essere considerato la rigidità della scelta delle potenze, ovvero ad un numero di unità interne corrisponde per forza una dimensione di unità esterna, togliendo al progettista tutte le sue considerazioni sulle contemporaneità, pure a dispetto della sua modularità.
È’ evidente che tali sistemi sono semplici ed hanno costi più contenuti rispetto ai sistemi a recupero di calore (link all’articolo recuperatori di calore), e che permettono la massimizzazione della regolazione nei singoli ambienti, consentendo, entro certi limiti, di raffrescare e riscaldare contemporaneamente due locali diversi attraverso un ciclo frigorifero particolare.
L’ unità motocondensante

L’ unità motocondensante

Uno dei problemi principali quando si decide di acquistare ed installare un impianto di condizionamento è la giusta allocazione di tutte le sue parti. Questa scelta riguarda spesso esigenze di natura estetica, decoro degli esterni e non ultimo la necessità di ridurre gli ingombri interni.

In particolare, di grande difficoltà potrebbe divenire la collocazione dell’unità motocondensante.

unità motocondenzante.info
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MONOSPLIT E MULTISPLIT

MONOSPLIT E MULTISPLIT

Dici climatizzazione della casa e ti si apre praticamente un mondo, nel quale è assai facile perdersi, anche in ragione della proliferazione di tecnologie, sempre nuove e per questo sempre immediatamente obsolescenti!

Le odierne abitazioni possono essere riscaldate e raffrescate in modi davvero molteplici, e tra loro anche molto diversi: quelli più attenti e rispettosi dell’ambiente potranno optare per un impianto geotermico (link all’articolo omonimo), per dei mattoni di vetro fotovoltaico (link all’articolo omonimo), per dei sistemi radianti (a soffitto-link all’articolo omonimo-, a pavimento-link all’articolo omonimo- o a battiscopa), su su via fino alle stufe a pellet, alle pompe di calore elettriche (link all’articolo omonimo), o a dei sistemi di riscaldamento a bassa temperatura come il sistema di radiatori svedesi (link all’articolo omonimo), un sistema centralizzato (link all’articolo omonimo), o anche un condizionatore split.

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Impianto di condizionamento canalizzato

Impianto di condizionamento canalizzato

Se avete appena comprato una casa al mare da ristrutturare e volete assicurarvi un piacevole raffrescamento durante la stagione estiva, che vi refrigeri dalle temperature esterne sempre molto alte? Potreste pensare ad un impianto di condizionamento canalizzato, che percorra tutti gli ambienti della casa mediante delle canaline e delle tubazioni, che è possibile far passare sottopavimento o sotto il soffitto, di modo che l’aria venga distribuita negli ambienti, raffrescandoli mediante delle bocchette.
Qualora invece non abbiate da impegnarvi in una ristrutturazione, pensare ad un impianto di condizionamento canalizzato potrebbe non essere la soluzione auspicabile, o quanto meno dovrete preventivare fin dall’inizio delle opere di muratura comunque inevitabili.
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Cos’è il freon?

Cos’è il freon?

Nome commerciale di freon si indica una famiglia di composti chimici derivanti dal metano e dall’etano, nei quali gli atomi di idrogeno vengono sostituiti da quelli di cloro, fluoro, o bromo.
I freon sono fluidi refrigeranti, hanno cioè il compito di trasferire il calore da una sorgente calda ad una fredda, mediante evaporazione e condensazione oppure mediante riscaldamento o raffreddamento.

Generalmente un refrigerante si caratterizza per elevata densità, elevata capacità termica, ed elevata stabilità, e può essere di tipo naturale o artificiale (entrambi impiegabili in refrigeratori a compressione di vapore, mentre per quelli ad assorbimento si utilizza preferibilmente l’ammoniaca).

 

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Cos’è il fancoil e come funziona

Cos’è il fancoil e come funziona

Un involucro metallico nel quale sono presenti una o due batterie per lo scambio termico tra acqua e aria, un ventilatore, un filtro dell’aria, una vaschetta per la raccolta della condensa, i collegamenti con le reti dell’acqua calda e/o refrigerata: ecco i componenti di un ventilconvettore (o “fancoil”), utilizzabile tanto per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo.

fancoil riscaldamento elettrico.info
Dal punto di vista della struttura i ventilconvettori si possono dividere in due tipologie principali: “a 2 tubi” o “a 4 tubi“. I ventilconvettori a 2 tubi funzionano soltanto con un tipo di fluido termovettore, mentre quelli a 4 tubi sono fatti per lavorare contemporaneamente sia con acqua calda che refrigerata.
L’aria prelevata dall’ambiente, attraverso un’apertura posta in basso al terminale, entrata all’interno, viene prima filtrata e poi spinta dal ventilatore verso la batteria di scambio termico. Qui scambia calore con l’acqua. La temperatura dell’acqua in uscita dal generatore termico ed in ingresso ai fancoil, per la climatizzazione estiva, ha generalmente la temperatura di 7 gradi centigradi; l’acqua in ritorno nello stesso generatore termico, dopo lo scambio con l’aria tramite la batteria dei fancoil, è generalmente di circa 12 gradi centigradi.
L’aria, oltre ad essere raffreddata, viene pure deumidificata (il liquido di condensa, come detto, viene raccolto in una vaschetta).
 
Il pannello di controllo permette la regolazione della velocità di ventilazione (minima, media e massima) e della temperatura tramite una valvola che definisce la portata di acqua nella batteria.

Come per tutte le macchine di climatizzazione, sia estiva che invernale, anche per i fancoil, va fatta nel rispetto dei principi di riduzione della spesa energetica degli edifici; in tal senso, il punto di partenza per un impianto di climatizzazione di un edificio è il certificato energetico dello stesso edificio, rilasciato da professionisti abilitati.
I fancoil possono essere installazione a pavimento e a soffitto oppure a parete e possono essere incassati e rivestiti, nonché canalizzati.

Visto che nella fase di condizionamento estivo, il passaggio dell’acqua fredda nelle batterie dei fancoil spenti può produrre una quantità di condensa eccessiva per la vaschetta di raccolta, questione che potrebbe diventare problematica soprattutto per gli impianti a soffitto, che non godono di un percorso di smaltimento della condensa per gravità: è possibile ovviare al problema con l’utilizzo di specifiche valvole (a quattro vie) da installare per ogni fancoil, che evitano la circolazione dell’acqua fredda nella batteria, con conseguente annullamento della formazione di condensa e trabocco della relativa bacinella di raccolta.
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